AFFIDAMENTO ESCLUSIVO
Affidamento esclusivo dei minori, che cosa s’intende?
Siamo nell’ambito dei rapporti tra genitori e figli. Nel caso di scioglimento dell’unione dei genitori per: scioglimento dell’unione di fatto, scioglimento dell’unione civile, separazione e divorzio i figli minori (o maggiorenni disabili) vengono affidati ai genitori nella forma dall’affidamento condiviso . Questo sistema è la regola.
Pertanto per derogare ci devono essere situazioni di particolare gravità. Vediamole nel dettaglio.
QUANDO può essere disposto l’affidamento esclusivo?
Esclusivo significa che sarà solo un genitore a esercitare la responsabilità genitoriale; quindi a occuparsi delle necessità quotidiane del figlio. Quando può accadere ciò?
Quando siamo in presenza di un doppio pregiudizio per il figlio (Corte di Cassazione n. 27/2017)
1) si dovrà dimostrare che l‘interesse effettivo del minore sia all’affidamento a un solo genitore; in quanto l’affido condiviso, altererebbe, ponendo in serio pericolo, l’equilibrio e sviluppo psico-fisico del minore;
2) si dovrà dimostrare la manifesta carenza o inidoneità educativa del genitore non affidatario. Quindi una incapacità reale “dimostrata sul campo” non ipotetica;
3) in ultimo l’idoneità dell’affidatario.
iNIdoneità educativa
Cos si intende?
E’ l‘inidoneità del genitore a svolgere le sue funzioni ad esempio per:
– insanabili contrasti con il figlio;
– stile di vita anomalo che determini incapacità di dare cure, educazione e istruzione al minore;
– lontananza morale e materiale con il figlio.
Non è possibile fare un’elencazione esaustiva; come detto l’inidoneità deve essere provata nel concreto, non può essere ipotetica.
I casi di maltrattamento o di violenza fisica e morale, trattandosi di forme di reato, denotano in sé il doppio pregiudizio per il minore.
conseguenze dell’affido esclusivo
Cosa accade nel concreto con l’affidamento esclusivo?
Si deve chiarire che permane immutato il diritto del minore di ricevere cura educazione e istruzione da entrambi i genitori. Quindi per le decisioni di maggior interesse i genitori dovranno confrontarsi tra di loro e decidere insieme ad es: che scuola scegliere, cure mediche non urgenti; attività sportiva..
Per ciò che concerne il quotidiano invece il genitore affidatario potrà scegliere in assoluta autonomia come gestire “le giornate” del minore avendo sempre al centro il suo interesse
Per un consulto in tema di affido contattateci, senza impegno.
Salve sono divorziata ho un bambino di 12 anni il padre non paga il mantenimento,x conto terzi mi hanno pagato gli arretrati,non si occupa delle esigenze scolastiche,personali o.di istruzioni..,insomma su tutto cosa potrei fare grazie
Signora mi dispiace prima di tutto. Se è divorziata è stata seguita da un avvocato di cui ha nuovamente bisogno, al fine di far fronte a tutte le carenze che elenca. Da sola non può fare nulla, perché non possiamo farci giustizia da soli, e quindi sono tutte situazioni che possono essere fatte valere SOLO davanti a un Tribunale. Inoltre le indico che ci sono nel sito molti articoli che trattano specificamente le questioni che lei elenca, può intanto approfondirle leggendo, per comprendere meglio quelli che sono i diritti del suo bambino. Così sarà anche più preparata nelle richieste quando si vedrò con l’avvocata. Buona fortuna
Buongiorno. ho un figlio autistico minore, il padre ha la tutela, in caso di separazione dove verrà collocato il figlio?
La situazione è difficile e me ne dispiace. Non è possibile darle una risposta (bianco o nero) perché la collocazione dipende da molti fattori : Disponibilità dell’abitazione, capacità di gestione della patologia, aiuti … ecc. E’ possibile però chiedere al giudice che la tutela del minore sia affidata a entrambi i genitori ed anche di potervene prendere cura in maniera paritaria , ad esempio una settimana per uno.
Nella speranza di essere stati esaustivi
Buongiorno, sono figlia di genitori separati, i miei nonni pagano l’affidamento a mia mamma, a me e ai miei fratelli + la visita ogni due fine settimana stiamo con i nonni poiché mio padre abita in Toscana e “ha troppe cose da fare” nonostante una volta al mese si trovi in Lombardia, dove abitiamo, non ci viene a trovare mai. Alcune vacanze all’anno dobbiamo andare dal papà (ho 18 anni) nonostante l’affetto sia ormai inesistente perché ha una nuova famiglia, e di conseguenza, venendo, mi sento come un peso e niente di più, perché se ci fosse interesse ci verrebbe a trovare quando si trova a pochi metri di distanza da noi a Milano (ci viene una volta al mese per esigenze lavorative…). Vado da lui solo per mia mamma, per farle passare delle vacanze da sola, però la situazione è diventata molto stressante per me, a livello psicologico proprio a causa della sua fidanzata ecc…ecc…
risposato in privato
Buongiorno, sono separata ormai da 3 anni. Ho 2 figlie minori di 15 e 12 anni che dovrebbero vedere il padre a weekend alterni e almeno un pomeriggio a setimana (così cita l’accordo di separazione). Il pomeriggio infrasettimanale non è MAI stato rispettato, con la scusa che lavora su turni (1 settimana di mattina e 1 di pomeriggio). I weekend sono una barzelletta….. se le ragazze hanno impegni scolastici e/o ludici con amici (cosa “normale” per un adolescente) significa automaticamente che lui non le prende perchè non può “assecondare” queste necessità. Pertanto le visite si riducono a pochissime ore ogni tanto, quando sia lui sia le ragaze non hanno impegni. Inoltre il padre è completamente disinteressato alla loro vita scolastica (non ha abilitato registro elettrico ne’ chiesto colloqui ai professori, ne’ chiesto di prendere visionew delle pagelle da quando se n’è andato). Lui interveniene solo quando c’è da prendere una decisione e spesso solo per far valere la sua idea in contrasto con la mia e/o con quella delle ragazze. Possibile che io non possa evitare tutto questo? Cioè che lui si sistemi tutto secondo i suoi comodi, che le figlie vengano solamente dopo i suoi interessi e impegni personali (perchè le ragazze non sono considerate un suo impegno). Se in passato ho tentato di evidenziare il suo disinteresse vengo ovviamente attaccata e azzittita perchè mie figlie hanno troppi impegni
gentile signora conosco molto bene questi tipi di situazioni, che sono altamente frustranti, per il genitore che ha in carico le figlie al 99,80%.
Come le avrà sicuramente rappresentato il legale che l’ha seguita nella vicenda giudiziaria, ci sono dei procedimenti da poter attivare e quindi ci si può rivolgere al tribunale chiedendo l’ammonizione del genitore inadempiente e anche un risarcimento del danno. Non sono procedimenti facili, con l’assistenza obbligatoria di un legale, in quanto prevedono anche l’audizione dei figli; e se questi davanti al giudice riferiscono che ci vanno poco volentieri con l’altro genitore e che a loro va bene così, capisce bene…. Certo se lo sforzo della gestione dei figli è sopportato in maniera prevalente dall’altro genitore rispetto ai patti) si può chiedere un aumento del contributo al mantenimento. Per cui ci sono strade da percorrere.
In definitiva: ci sono alcuni padri che hanno grandissimo piacere a stare con i figli, altri che hanno grandissimo piacere a non doversi occupare dei figli! purtroppo nel secondo caso non c’è sanzione che tenga per fargli cambiare atteggiamento verso la prole. E ne pagheranno le conseguenze nel lungo periodo; perché giudici, più spietati dei figli, nei confronti dei propri genitori non esistono!
Lei fa bene a fare quello che si sente di fare perché la domanda di giustizia è una cosa sana, che manifesta un grande senso di responsabilità e questo è un insegnamento silenzioso che trasmette anche alle sue figlie.