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EREDITÀ: ACCETTO O NON ACCETTO

Eredità: accetto o non accetto. Sembra un quiz, ma non tutti sanno che se ci capita la fortuna di ricevere un’eredità possiamo decidere se accettarla o meno. Infatti l’accettazione dell’eredità comporta anche l’accettazione delle pendenze in carico all’eredità. Cioè i debiti del defunto. Questa eventualità è prevista dal nostro codice civile che ci permette di prendere del tempo per verificare la consistenza del beneficio.

ACCETTAZIONE PURA E SEMPLICE 

Significa che, senza guardare se vi siano delle passività, semplicemente accetto ciò che mi è stato designato. E’ bene aver presente che, così facendo,  si accetta  anche il rischio di essere gravati di debiti anziché di soli benefici.  Questo perché i due patrimoni (testatore e erede)  si “confondono”,  cioè diventa un unico patrimonio, di cui è titolare l’erede.
L’accettazione può essere espressa: con dichiarazione formale di accettazione dell’erede ricevuta da un pubblico ufficiale (un Notaio, un Cancellerie) o scrittura privata autenticata. Oppure  tacita o per fatti concludenti. Cioè faccio delle azioni che presuppongono la mia volontà di accettare: la dichiarazione di secessione, vado ad abitare nell’immobile ricevuto, lo metto in vendita.  ATTENZIONE: anche la vendita, la donazione, la cessione e anche la rinunzia dietro corrispettivo è sempre accettazione dell’eredità (non posso donare o cedere se prima non è mio)

ACCETTAZIONE CON BENEFICIO DI INVENTARIO

Le categoria protetta: minori, minori emancipati, inabilitati, interdetti,  o persone sottoposte a amministrazione di sostegno,  ma anche le persone giuridiche, le fondazioni, le associazioni, gli enti non riconosciuti  possono  fare un passo indietro. Cioè dichiarare  attraverso i genitori, AdS, curatori, tutori e per le persone giuridiche il rappresentante legale di accettare solo dopo che si sia verificata la consistenza del patrimonio. Anche i semplici chiamati, anche contro la volontà del testatore possono fare lo stesso. L’inventario. e’ un atto formale, compiuto dal Cancelliere, che verifica, unitamente ai chiamati all’eredità, la sua intera consistenza: stila un elenco ove riporta tutto. Pertanto  sarà facile comprendere cosa comporta l’accettazione.

TEMPI PER L’ACCETTAZIONE

Per accettare l’eredità ho dieci anni di tempo dal momento della morte del testatore. Ci sono poi dei termini particolare per situazioni rare: istituzione d’erede condizionale (” quando ti laurei avrai i miei beni”  o accertamento giudiziale della filiazione; i e chiamati ulteriori (in caso di mancata accettazione dei primi chiamati).
Dato che dieci anni sono lunghi, se vi sono più eredi, si può chiedere al Giudice che fissi un termine entro il quale il chiamato dovrà decidere; spirato il termine perde il diritto di accettare.

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