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Frequentazione paritaria

La modalità di esercizio del diritto di visita puo prevedere una frequentazione paritaria cioè che i figli passino il medesimo tempo con la madre e con il padre.
Una modalità in voga è “una settimana per uno“.
Il principio in sé è sicuramente nobile; nasce per garantire il diritto di trascorrere periodi di tempo significativi con ciascun genitore, per ricevere cure affetto e sostegno. All’atto pratico significa spesso che i bambini  hanno sempre la valigia in mano che, da  adolescenti, manifesteranno tutto il disagio sopportato.

Affido condiviso e frequentazione simmetrica

Nel legge 8 febbraio 2006 n. 54 che prevede che l’affido condiviso dei figli minori debba essere la regola. Nel momento in cui l’unità familiare viene meno, per una separazione, un divorzio lo scioglimento di una coppia, permane la responsabilità genitoriale.  Significa che madre e padre devono in maniera condivisa prendersi cura e istruire educare ed assistere moralmente i figli.
L’ideale sarebbe che entrambi lo facessero nella misura del 50%. E alcuni interpretano quest’obbligo con una simmetrica suddivisione del tempo e dei denari spesi. Accade, sempre più di frequente, che i figli si ribellino a ciò. Se ascoltiamo, anche i bambini piccoli, che passano da una casa all’altra ogni settimana ci dicono (nella maggioranza dei casi) che non sono affatto contenti, che non ne possono più!

Responsabilità genitoriale al 50%

Genitori poco attenti ai  bisogni dei  figli, legali interessati a chiudere velocemente separazioni e divorzi, propongono o spesso impongono una suddivisione simmetrica del tempo: una settimana per uno; interpretando in tal modo il concetto di frequentazione paritaria.
Apparentemente questo fa venir meno la litigiosità, perché ognuno passa lo stesso tempo con i figli e soprattutto perché si elude il contributo al mantenimento (ognuno provvede al 50% dell’ordinario).
Pochi genitori si interrogano se così facendo viene soddisfatto il supremo interesse del minore.
Ai bambini non può, non deve, essere chiesto cosa vogliono fare, lo devono sapere i genitori qual è il loro bene!

Interviene la Cassazione Sez. I, 13/02/2020, n. 3652

Cosi la Corte  “in tema di affido condiviso del minore, la regolamentazione dei rapporti con il genitore non convivente non può avvenire sulla base di una simmetrica e paritaria ripartizione dei tempi di permanenza con entrambi i genitori, ma deve essere il risultato di una valutazione ponderata del giudice del merito che, partendo dall’esigenza di garantire al minore la situazione più confacente al suo benessere e alla sua crescita armoniosa e serena, tenga anche conto del suo diritto a una significativa e piena relazione con entrambi i genitori e del diritto di questi ultimi a una piena realizzazione della loro relazione con i figli e all’esplicazione del loro ruolo educativo”

Il benessere superiore della prole

Non è affatto facile riuscire a individuare il benessere della prole.
E’ estremamente difficile prendere le distanze dalle proprie necessità, dolore, sofferenza, desiderio di vendetta e concentrarsi sui reali bisogno dei nostri figli.  Sicuramente non è il loro interesse essere sradicati settimanalmente da un posto a un altro, perdersi libri quaderni e materiale didattico, non avere l’abbigliamento adatto, sopportare  sacrifici negli spostamenti casa scuola, godere di poco sonno, diverse abitudini alimentari, limiti alla vita di relazione ecc.
Pertanto è indispensabile che il tribunale prenda le distanze da proposte che non siano confacenti all’interesse del minore, anche di fronte ad accordi di separazione o divorzio o ricorsi congiunti per le regole di affido delle coppie conviventi.

Cosa fare per limitare gli errori?

Intanto già chiederti se la tua idea è quella giusta è un buon punto di partenza!
Dovrebbe essere il legale al quale ti affidi – per la causa di separazione divorzio o per la realizzazione degli accordi di affidamento, in caso di coppie non sposate – a verificare insieme a te, avuto riguardo alla tue particolari condizioni sia economiche che di vita quotidiana,  quale sia la soluzione che più tutela l’interesse superiore dei tuoi figli.
Se hai avuto la sfortuna di non trovare un legale all’altezza dovrei sperare che il tribunale concentri la propria attenzione sull’interesse superiore della prole e stabilisca le regole più adatte per la frequentazione paritaria con i genitori. E se anche questo non è avvenuto ricorda che puoi sempre chiedere una modifica delle regole di affido! 

Grazie di aver letto l’approfondimento

Abbiamo realizzato questo scritto per riportare l’attenzione sull’interesse dei minori nella frequentazione paritaria dei genitori.
Lo studio legale Bearzotti è a tua disposizione per fornire ogni consulenza in materia di tutela dei tuoi diritti  e di quelli dei tuoi figli.
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