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SUCCESSIONE COSA SI INTENDE

Successione a causa di morte si realizza quando siamo chiamati per legge (s. legittima) o per testamento (s. testamentaria) a diventare titolari di beni appartenenti a chi non c’è più. Se siamo chiamati, e vogliamo quell’eredità, diventiamo eredi. I chiamati infatti possono decidere se accettare  in maniera cd. pura e semplice o con beneficio di inventario: vedi accettazione. 
La successione si chiama:  LEGITTIMA in assenza di testamento;  o TESTAMENTARIA.  In entrambi i casi  la legge prevede che una quota del patrimonio sia riservata a determinati soggetti  (i legittimari) e si chiama: successione NECESSARIA.

SUCCESSIONE NECESSARIA i legittimari: coniuge figli ascendenti

I legittimari ( art. 536 CC) a questi la legge attribuisce una parte dei beni del defunto anche contro la volontà di questi.  Chi ha fatto testamento può anche escludere nell’ordine: il coniuge, figli e gli scendenti  (i genitori), ma a questi spetta comunque una fetta di eredità. Ad esempio: se lascia un figlio, ha diritto al 50% del patrimonio; se i figli sono di più a loro vanno 2/3. Anche le ripartizioni tra più chiamati:  figli concorrono con il genitore; e anche con gli ascendenti. Ci sono tutta una serie di proporzioni nelle quote. Ancora le previsioni che riguardano coloro che subentrano ai legittimari in caso di loro premorte. La materia diciamo prevede varie ramificazioni piuttosto complesse.
E’ importante ricordare che, solo una quota residua del patrimonio potrà essere lasciata a soggetti diversi se vi sono i legittimari.

SUCCESSORI, i legittimi: in assenza di testamento

Le previsioni che regolano questa categoria sono all’art. 565 CC (e seguenti). I chiamati sono nell’ordine: coniuge, figli, ascendenti (genitori) collaterali (sorelle e fratelli) e gli altri parenti entro il 6^ grado e infine lo Stato. Quest’ultimo perché è necessari che vi sia sempre l’attribuzione di paternità di un bene;  per garantire  certezza  nei  rapporti tra cittadini. Le norme dettano regole per ogni categoria (coniuge, figli ascendenti)  e, in caso di concorso di una o più categorie, un suddivisione in percentuale della massa ereditaria.

Successori: testamentari

In presenza di testamento, che può essere olografo o pubblico (per atto di un notaio) dobbiamo fare “i conti” con volontà del de cuius (il defunto). Ricordiamo che,  le quote riservate dalle legge ai legittimari (paragrafo sopra) non possono in ogni caso essere  disattese anche se c’è un testamento. Con le previsione post mortem  si può: insignire gli eredi universali (ai quali è devoluta l’intera eredità o una quota dei beni del testatore) e i legati ( coloro che si vedono attribuito  un bene determinato).
La legge individua chi può fare testamento, e anche chi è indegno a ricevere i beni cui è chiamato.

DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE: chi è tenuto? 

Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:
gli eredi (coloro che hanno accettato l’eredità).
i chiamati all’eredità (chi ancora non ha manifestato la volontà di accettare).
i legatari (a chi è stato attribuito un bene in particolare in una successione testamentaria).
rappresentanti legali degli eredi o dei legatari, gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta (l’assenza prolungata senza notizie).
gli amministratori dell’eredità.
curatori delle eredità giacenti ( ove non vi è stata ancora accettazione ma i bene devono essere amministrati)
gli esecutori testamentari (coloro che sono stati indicati dal defunto o dal Giudice a provvedere a dar luogo alle volontà del de cuisu lasciate con il testamento)
trustee ( coloro che sono investiti dal testatore (anche una persona giuridica) di  svolgere un determinata attività e di raggiungere un determinato obiettivo prefissato).

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