VIOLENZA SULLE DONNE
Sono tante le forme di violenza sulle donne che ancora oggi siamo costrette a sopportare, una di queste è la violenza ostetrica e ginecologica. Il rispetto della dignità e dei diritti di una donna deve essere garantito sempre, anche in ogni fase delle consultazioni mediche, dei trattamenti e del parto. Sono momenti molto delicati che andrebbero trattati con la maggior cura possibile. Eppure sono tante le donne che hanno denunciato di aver subito maltrattamenti sia fisici che verbali, ad esempio durante il parto. Per questo motivo il 3 ottobre 2019 il Consiglio d’Europa ha adottato una risoluzione che invita Stati Membri ad affrontare questo problema. Questo è l’argomento che trattiamo qui.
La risoluzione del Consiglio d’Europa
“La violenza ostetrica e ginecologica è una forma di violenza che è stata a lungo nascosta e ancora troppo spesso ignorata“.
Così la risoluzione n. 2306/2019 riconosce e dà voce a questa forma di violenza sulle donne. Solo negli ultimi anni, grazie a campagne mediatiche come il movimento #bastatacere, le donne hanno iniziato a condividere le proprie esperienze e confrontandosi hanno capito di non essere le sole.
Si tratta quindi di un passo molto importante per L’Europa: garantire alla donna la dignità e il rispetto che merita anche nella privacy della visita medica o del parto.
Atti considerati violenza sulle donne
La risoluzione prende in considerazione non solo la violenza intesa come pratiche effettivamente subite dalla donna, ma anche quella solamente percepita come tale. Sono così inclusi diversi tipi di atti che nel quotidiano i medici svolgono con leggerezza, ignorando che in realtà si tratta di violenza sulle donne. Si includono quindi gli atti inappropriati o non consensuali, come ad esempio l’incisione chirurgica del perineo durante il parto (epistomie) e la palpazione vaginale effettuati senza consenso; oppure la pressione del fondo o interventi dolorosi senza anestesia.
Gli obiettivi della risoluzione
Garantire il rispetto della dignità della donna e dei suoi diritti è ciò su cui la risoluzione si fonda, ma è necessario che la donna conosca quali sono i suoi diritti. La risoluzione pone infatti come obiettivo quello di promuovere campagne di informazione sui diritti dei pazienti e sulla violenza sulle donne. Inoltre è necessario assicurare alle strutture sanitarie finanziamenti adeguati per garantire condizioni di lavoro dignitose ai professionisti sanitari. Puntare su migliori condizioni di lavoro dei sanitari si traduce anche in un’offerta di assistenza e una cura appropriata per la donna.
Gli aspetti legali
Non mancano gli aspetti legali della lotta contro questo tipo di violenza sulle donne: l’Assemblea invita gli Stati Membri anche a prevedere specifici meccanismi di denuncia all’interno e all’esterno degli ospedali.
E’ valorizzata la figura del difensore civico a cui rivolgersi per denunciare i fatti. Sono escluse le procedure di mediazione, in ragione della difficoltà delle donne di denunciare e la facilità con cui spesso pressioni e offerte di denaro mettono a tacere i maltrattamenti.
Di fonte a queste figure di REATO in Italia sono già previste sanzioni sia a livello penale che all’interno delle strutture sanitarie (es licenziamento, sanzioni disciplinari …).
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Abbiamo realizzato questo scritto in occasione della risoluzione del Consiglio d’Europa sulla violenza ginecologica e ostetrica.
Lo studio è a tua disposizione per fornire ogni consulenza in materia di tutela della tua dignità e dei tuoi diritti.
Per conoscere altri diritti della donna o altri tipi di violenze leggi anche: CONSULTORIO senza obiettori di coscienza: un DIRITTO DELLA DONNA; VIOLENZA SESSUALE anche il bacio sulle labbra non voluto; GASLIGHTING la manipolazione mentale una subdola forma di violenza.
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